Il lavoro di un produttore di box-doccia in acciaio inox e cristallo non è mai banale perché la routine quotidiana cambia continuamente a seconda delle commissioni e delle necessità. E così accade anche in BianchiFontana, dove però la precisa organizzazione lascia spazio ad appuntamenti settimanali come quello del martedì, giorno in cui nell’azienda bolognese vengono consegnate le lastre di vetro.
Box-doccia in acciaio e vetro: un lavoro di squadra
L’imperativo che governa tutta la fase di trasporto è quello di evitare il danneggiamento traumatico delle lastre ma soprattutto di evitare che si bagnino, e tra poco vedremo il perché. Trasportate sugli appositi cavalletti a forma di triangolo o di lettera “elle”, le lastre sono separate tra loro da un foglio di carta per evitare i danni da sfregamento, ma vengono anche ricoperte di cellophane per proteggere la superficie dall’accidentale contatto con l’acqua (es. la pioggia) che potrebbe provocare l’ossidazione delle sabbie silicee di cui il vetro è composto nei punti eventualmente già rovinati dallo sfregamento della superficie.
Una volta arrivate in azienda su camion o furgoni, le lastre vengono scaricate dal magazziniere-mulettista e posizionate nella postazione di scarico, dove due operai incaricati iniziano la fase di controllo e verifica dello stato del vetro. Questa procedura è cambiata negli anni e si è affinata per tutelare maggiormente il cliente e rispettare i tempi di produzione. Infatti, in precedenza l’operazione di controllo del vetro veniva fatta poco prima di iniziare la fase di produzione, ma in questo modo era impossibile segnalare eventuali non conformità in tempo utile per iniziare la produzione, con inevitabili ritardi sui tempi di consegna. Oggi invece il check viene fatto immediatamente, così nei 10 giorni che separano l’arrivo delle lastre dall’inizio della produzione, si possono segnalare eventuali casi di non conformità e intervenire tempestivamente.
Vetro temprato sotto la lente
La fase di controllo è quindi molto delicata e i due operatori incaricati verificano le misure, i fori, le cerniere e la qualità della superficie di ogni lastra, evidenziando eventuali graffi, bolle o altri segni. Durante questa operazione, gli strumenti utilizzati sono il metro per controllare misure e dimensioni, le dime per il controllo di maniglie, sagome e cerniere e una particolare luce a led che viene fatta scorrere lungo la lastra per verificarne lo stato della superficie alla ricerca di difetti visibili. A questo proposito, la normativa di tempra del vetro considera “difetto” un’imperfezione visibile a distanza di almeno un metro, ma per assicurare ai propri clienti lastre di vetro in perfette condizioni e coerenti con la cura del dettaglio tipica di BianchiFontana, l’azienda ha scelto andare oltre la normativa con limiti decisamente più “stringenti”.
Una volta ultimati i controlli su una lastra se quest’ultima è idonea viene etichettata e posizionata nella postazione adatta all’ordine di riferimento, mentre se sono presenti anomalie il procedimento cambia in base al tipo di problema. Le non-conformità vengono infatti classificate come passabili (ovvero quelle su cui BianchiFontana riesce ad intervenire con gli strumenti interni) oppure come difetti di scarto che prevedono la restituzione al fornitore della lastra rovinata, affinché sia avviata a smaltimento (che nel caso del vetro significa fusione e ricircolo).
Gli standard di attenzione e di qualità raggiunti da BianchiFontana in questi anni rendono possibile la gestione di commesse particolarmente impegnative come quelle per yacht e hotellerie, oltre agli allestimenti domestici con i più raffinati design d’interni.