“Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?” Pensate se al pronunciare queste parole, il vetro si fosse rotto… Anni di guai! Ma cosa succede se si rompe il vetro della doccia?
Pare che la rottura del vetro di un box-doccia non abbia particolari conseguenze sventurate sulla nostra vita ma sarebbe comunque meglio non rischiare, no? Il vetro è un materiale dalle mille risorse che viene impiegato in diversi settori e prodotti, grazie alla sua trasparenza, alla sua inalterabilità chimica e alla sua versatilità. Si ottiene dalla fusione e dal raffreddamento di sabbia silicea e altre sostanze che lo rendono lucente, resistente, duro e trasparente, ed è per questo motivo largamente utilizzato anche nell’arredamento proprio perché stiloso, minimal, glamour ed elegante.
Riduce i rumori, dona lucentezza all’ambiente creando giochi di luce sempre diversi, ha un basso impatto visivo, il vetro è semplice da pulire e, grazie alle varie tecniche di lavorazione, può andare oltre la trasparenza proponendo diverse texture e decorazioni: opaco, satinato, rigato e così via.
Per tutti questi motivi il vetro è molto apprezzato e utilizzato nella realizzazione di box-doccia originali e adatti ad ogni tipo di spazio. Vetro sì, dunque, purché, come prevede la normativa di settore, sia “temprato” e quindi particolarmente resistente ad urti, usura e sollecitazioni varie, grazie ad un particolare procedimento che prevede in fase di produzione uno sbalzo repentino di temperatura, da caldissimo (600°) a freddo in pochi secondi. In questo modo il reticolo cristallino compatta in modo molto solido e otteniamo una lastra di vetro “temprata”: robusta e sicura.
Ciò nonostante, anche un materiale resistente come il vetro, ha i suoi punti deboli e non è possibile escludere del tutto il rischio di rottura. Si possono però adottare piccoli accorgimenti che vanno dalla scelta del tipo di vetro alla delicatezza con cui lo si tratta in fase di trasporto e installazione. In particolare, il tallone d’Achille del vetro temprato, sono gli spigoli e i bordi che, se colpiti, possono causare la rottura dell’intera lastra.
Per anni i bordi sono stati protetti da profili e cornici ma gli ultimi trend privilegiano allestimenti naked con lastre di vetro senza bordi e, di conseguenza, la scelta di vetri di alta qualità diventa ancora più determinante.
È quindi importante fare attenzione a scegliere bene i produttori e i designer ai quali ci si rivolge per il proprio box-doccia.
L’azienda bolognese BianchiFontana ha fatto una scelta precisa per garantire la qualità, acquistando solo vetri con sabbie poco impure. Infatti, sono proprio le impurità ed in particolare il solfuro di nichel a causare la rottura del vetro quando va in tempra. I fornitori scelti dall’azienda, perlopiù francesi e americani, garantiscono un basso rischio di rottura sotto l’1%.
Le cabine doccia BianchiFontana, realizzate in cristallo temprato monolitico, rispondono alle più rigide normative di sicurezza e qualità e, la gamma di prodotti BianchiFontana, aggiunge alle lavorazioni più classiche con vetro trasparente, opaco, satinato e fumé, soluzioni innovative ottenute mediante acidatura: una tecnica che permette di rendere l’intera superficie (o parte di essa) satinata o decorata con effetti e disegni particolari.
Grazie a tutte le garanzie e agli accorgimenti messi in opera da BianchiFontana, la rottura del cristallo è dunque un’eventualità davvero remota, mentre prevale il piacere di avere un box-doccia molto resistente ed inossidabile anche nel design.