Bello, trasparente, antico, il vetro è protagonista dei box-doccia più belli ed eleganti. Può essere molto fragile o molto resistente in base alle lavorazioni a cui è sottoposto ma, soprattutto, è campione di economia circolare perché totalmente riciclabile.
Per fare un po’ di chiarezza bisogna innanzitutto specificare che il vetro è un materiale fatto dalla fusione ad alte temperature di sabbie silicee e altro vetro riciclato, la purezza del risultato è inversamente proporzionale alla percentuale di riciclo presente.
Nel mondo del vetro si possono poi individuare tre famiglie in ordine di pregio: al primo posto gli extra-chiari e, a seguire, i float e gli stampati.
Gli extra-chiari sono vetri neutri, realizzati partendo da sabbie purissime e caratterizzati da un minor viraggio di colore. Questo permette una maggiore trasparenza e un ampio utilizzo soprattutto nel mondo del design più raffinato ed elegante.
I float possono essere trasparenti o colorati aggiungendo pigmenti cromatici diversi in fase di colata. Rappresentano una famiglia di vetri meno pura e pregiata rispetto ai precedenti perché le sabbie che li compongono hanno un maggiore viraggio cromatico che incide sul livello di trasparenza.
Ultimi in ordine di pregio sono gli stampati, decisamente più grezzi, e caratterizzati dalla mancanza di trasparenza naturale e dunque più economici.
Su queste basi vengono poi effettuati diversi trattamenti per elevarne la qualità e la funzionalità come ad esempio il coating, un trattamento superficiale che protegge l’argentatura e rende i vetri a specchio temprabili, ovvero in grado di reggere il brusco cambio di temperatura fino a 600° che ne irrobustisce la struttura. Altri tipi di coating incidono invece sulla durezza superficiale del vetro rendendolo a prova di scalfittura, altri ancora consentono di proteggere il vetro dal calcare e così via.
Come lavora BianchiFontana?
L’azienda bolognese BianchiFontana, punto di riferimento per i box-doccia in vetro e acciaio, si rifornisce per le pareti in vetro dai principali produttori del mondo: Pilkington, Guardian Industries, Saint-Gobin e Glaverbel, passando da un “trasformatore” italiano che seleziona e prepara le lastre in modo che siano pronte per gli assemblaggi dei box-doccia.
Il trasformatore riceve dai produttori le lastre già trattate, procede con il taglio e con le lavorazioni necessarie come la molatura dei bordi e la realizzazione dei fori per inserire cerniere e viti. Il passaggio successivo riguarda elementi decorativi come la satinatura, la zigrinatura, la smaltatura o la sabbiatura, attraverso un trattamento di acidatura. Procede quindi con la tempratura come ultimo step prima della consegna a BianchiFontana che le utilizza per dar forma ai propri box-doccia caratterizzati per la quasi totalità da vetro temprato dello spessore di 8 mm, per il massimo standard di robustezza e sicurezza.
Dell’accidentale rottura del vetro e di come sia possibile prevenire questa remota possibilità abbiamo già parlato, soprattutto entrando nel merito del ruolo della tempratura nei processi di sicurezza, ma è importante tenere presente tutta la filiera di produzione del vetro per rendersi conto che una selezione dei fornitori e adeguate garanzie sugli standard di qualità possono fare la differenza.
Mezzo secolo di esperienza e l’approccio a mercati esigenti e diversificati come l’hotellerie e gli yacht hanno consolidato una selezionata e pregiata rete di fornitori per BianchiFontana, contribuendo alla qualità e alla longevità delle collezioni a catalogo, e al grado di affidabilità dell’azienda sul mercato di box-doccia in acciaio inox e vetro.