La doccia nel cinema, e i diversi significati che un momento intimo di cura della persona può prendere nel racconto
Se ci si sofferma a pensare, la doccia è una parte essenziale non solo delle nostre case ma anche della nostra quotidianità. Infatti, è un luogo che potrebbe essere dato per scontato ma che in realtà può assumere diversi significati e questo ce lo spiega il cinema.
Non è un caso che proprio l’industria cinematografica abbia spesso scelto il box doccia come set per ambientare alcune scene cult del cinema nazionale ed internazionale, stuzzicando la fantasia e l’immaginazione dei registi che di volta in volta hanno affidato al box doccia e, più in generale al bagno, un ruolo preciso nel racconto, trasversalmente in tutti i generi dalla commedia al thriller, passando per animazione, western, horror ecc.
In Casino Royale, i protagonisti seduti nel box doccia danno vita ad una scena molto dolce ed intimistica. Daniel Craig, alias 007, si mostra protettivo e consola Vesper (Eva Green). In sottofondo il leggero scroscio della doccia che bagna i loro corpi abbracciati ed elegantemente vestiti, perfettamente coordinati con lo stile sobrio ed elegante dell’ambiente, caratterizzato da un grande con vetro trasparente e colori chiari sulle piastrelle del box, proprio a voler sottolineare la purezza, la sincerità e la trasparenza di quella scena così intima.
Decisamente più POP è la doccia del grande magazzino di Elf, caratterizzata da piastrelle azzurre e blu con una tenda azzurra. Qui la protagonista lega la doccia alla musica, dando vita ad un momento di gioia tutto per sé cantando a squarciagola una famosa canzone natalizia, grazie alla tranquillità che l’ambiente le trasmette.
Un box doccia però può anche trasportare lo spettatore nel futuro come in Blade Runner, quando Zhora entra in una doccia ad alto tasso di tecnologia ed avanguardia, simile ad una cabina spaziale, che anticipa di una ventina d’anni gli innovativi box doccia in acciaio galvanizzato creati per esempio dall’azienda bolognese BianchiFontana.
In un ambiente doccia decisamente più comune comincia la giornata del protagonista di American Beauty (Kevin Spacey) soffocato dalla routine e alla ricerca di piccoli momenti di evasione proprio sotto l’acqua.
La doccia più famosa della storia del cinema è però quella di Psycho di Alfred Hitchcock, 45 secondi di puro terrore che rimarranno ineguagliati per sempre, decretando l’inizio di una infinita serie di film dove le scene più paurose e sanguinose avvengono proprio nella doccia, stimolando le nostre più recondite paure di essere aggrediti nel momento di massima vulnerabilità.
E nel cinema nostrano? Vengono sicuramente in mente le docce delle nostre commedie all’italiana che assumono un significato ancora diverso, in cui il box doccia è un luogo di voyeurismo, dove spiare la bella ragazza di turno. Proprio una delle protagoniste di queste scene, Gloria Guida ha scherzato dicendo “ho fatto talmente tante docce che per un sacco di tempo sono stata l’attrice più pulita del mondo”.
Che sia un momento di tranquillità, di evasione, di svago, un’esperienza futuristica ad alto tasso tecnologico, di cura personale o di adrenalina, rimane comunque uno spazio personale che riguarda la nostra quotidianità e fa parte del film della nostra vita. L’importante è scegliere il set giusto, coerente con il nostro stile, con il nostro ritmo, con il nostro gusto.
BianchiFontana crea box doccia in vetro e acciaio dal 1964, creando soluzioni da abbinare ad ogni stile e ad ogni materiale, grazie alle accurate lavorazioni galvaniche per ottenere effetto satinato, lucido, graffiato, invecchiato, con i colori di tutti i metalli e per ogni tipo di ambiente.
Specializzati in hotellerie e arredi nautici BianchiFontana propone soluzioni di carattere tradizionale e innovativo, fatte per durare nel tempo… sia per la resistenza dei materiali sia per le linee senza tempo.