I box doccia sono il nostro business ma forse non tutti sanno che è anche il nome di una località italiana, con un ruolo fondamentale nella storia dell’arte ceramica…
Nel cuore di Sesto Fiorentino, tra le dolci colline toscane, sorge un luogo dal nome curioso e suggestivo: “Doccia”, appunto. Questo toponimo che non ha nulla a che fare con i box-doccia e l’igiene quotidiana di cui abitualmente parliamo in questo blog, cela in realtà una storia straordinaria, intrecciata con l’arte della ceramica e con uno dei più grandi nomi del design italiano: Richard-Ginori.
Fondata nel 1737 dal Marchese Carlo Ginori, la Manifattura di Doccia divenne rapidamente un simbolo dell’eccellenza artistica toscana. Il nome “Doccia” non è solo un richiamo geografico; è diventato sinonimo di un’arte ceramica raffinata e senza tempo. Le prime creazioni che uscirono da questa manifattura furono straordinarie opere d’arte, apprezzate non solo in Italia ma in tutta Europa.
Nel corso dei secoli, la località Doccia è diventata il palcoscenico di alcune delle collezioni più celebri di Richard-Ginori. Queste collezioni, contraddistinte da una delicatezza e un’eleganza impareggiabili, hanno portato il nome di Doccia in ogni angolo del mondo, trasformandolo in un sinonimo di lusso e bellezza. Tra le collezioni più iconiche, la “Vecchia Doccia” rievoca la tradizione e la maestria delle prime porcellane realizzate proprio in quel magico luogo.
Doccia tempio del design
Ma Doccia non è solo ceramica e porcellana; è anche architettura e design. Un ruolo fondamentale nella storia recente di Doccia è stato giocato dal celebre architetto e designer Gio Ponti, tra l’altro fondatore di prestigiose riviste di settore come Domus e Stile.
Ponti, collaborando con Richard-Ginori come direttore artistico dal 1923 al 1930, ha saputo interpretare l’anima di Doccia, fondendo la tradizione con l’innovazione. Le sue creazioni in stile Art Decò, in bilico tra arte e funzionalità, hanno rivoluzionato il concetto di ceramica, trasformando gli oggetti quotidiani in vere e proprie opere d’arte. Le sue linee moderne e raffinate, insieme ai motivi classici, hanno reso le collezioni di Doccia un simbolo dell’eccellenza del design italiano.
Per molti anni Doccia ha ospitato un prestigioso museo dedicato alle più belle creazioni di Richard-Ginori, il museo è stato chiuso al pubblico nel 2014, a seguito del fallimento della precedente proprietà della Richard-Ginori 1735 s.p.a, che deteneva il 100% dell’edifico e della collezione museale. Nel 2017 l’edificio e le collezioni del Museo di Doccia sono stati acquistati dallo Stato che ha stanziato 1,9 milioni per gli interventi più urgenti di ristrutturazione, affidandone la gestione alla Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia a Sesto Fiorentino, costituita nel 2019. I lavori di ristrutturazione sono ancora in corso.
In attesa della riapertura al pubblico delle porte del Museo Ginori (al termine dei lavori di ristrutturazione e riallestimento), e per avere un assaggio concreto della capacità creativa e produttiva italiana nel mondo della ceramica, vi consigliamo nel frattempo di visitare il MIC di Faenza, Museo Internazionale della Ceramica, che fino al 13 ottobre 2024 ospita una ricca mostra dedicata proprio alle creazioni ceramiche di Gio Ponti.
La visita alla mostra e al museo vale il viaggio a Faenza… Provare per credere, e poi ci si vede a Doccia quando riaprirà il museo.
L’immagine è un’opera di Cristian Cimatti. Ph: E.Ch.