Grazie alla sinergia tra imprese e istituzioni, il design di arredi, bagni e cucina made in Italy trionfa al Supersalone di Milano anche in pandemia. Ne parliamo con Alberto Bianchi, patron della bolognese BianchiFontana, brand specializzato in box-doccia in acciaio.
La formula del Supersalone ha funzionato, anche grazie alla tenacia di un comparto che in sinergia stretta con la città, ha reso possibile mantenere e consolidare la centralità di un appuntamento internazionale di grande rilievo per l’economia italiana, per l’identità di Milano e più in generale del design e della produzione artigianale made in Italy.
Spostato in calendario dalla sua tradizionale collocazione primaverile agli inizi di settembre, riformulato nelle linee espositive superando il consueto allestimento con gli stand delle aziende, e potenziato nella dimensione “fuorisalone” in giro per la città, il Salone del Mobile edizione 2021 rimarrà negli annali come quella che ha consentito di “tenere il punto”, mantenendo la periodicità di un appuntamento importante, anche con tutti i limiti e le incertezze dovute alla pandemia.
I numeri ufficiali parlano di quasi 60mila presenze nel quartiere fieristico, dove ha trovato spazio una esposizione molto diversa dalla fiera tradizionale, studiata per favorire lo scambio tra gli operatori presenti (soprattutto buyer, per il 50% stranieri sebbene sia mancata l’importante componente asiatica) e le 425 aziende che hanno aderito all’allestimento creativo del Supersalone creato dall’architetto Stefano Boeri.
“Sono numeri piccoli se confrontati con gli exploit degli anni passati – ha commentato Alberto Bianchi, di BianchiFontana, marchio di riferimento nella produzione e nel design di box doccia in acciaio nonché veterano del Salone del Mobile -, ma controbilanciati dal gradimento registrato tra gli operatori presenti che, anche in questa nuova dimensione, sono riusciti a stringere accordi e a fare business perché i limiti imposti dalle norme anti-Covid non hanno certo spento la curiosità dei buyer per nuovi prodotti e nuove soluzioni d’arredo”.
Il giro d’affari del Salone del Mobile però non si misura solo con l’economia del comparto ma anche sull’indotto, inteso come Città di Milano, che nei giorni del Salone diventa Caput Mundi.
Anche stavolta infatti il “Fuorisalone”, ovvero l’estensione della fiera in diverse parti della città con eventi, appuntamenti, esposizioni tematiche, ha fatto il tutto esaurito con la complicità del meteo che ha regalato serate tiepide e asciutte disegnate per stare all’aperto a fare
PR: “Sono molto ottimista, anche alla luce dei contatti informali presi al Fuorisalone – ha aggiunto Alberto Bianchi -, e credo che ci sarà tempo per tornare agli antichi focus dedicati al mondo del living, della cucina, dell’illuminazione e, soprattutto, di un settore che negli ultimi anni ha registrato le migliori performance di crescita come quello del bagno, nuova frontiera di sperimentazione e di ricerca su materiali e design innovativi. Noi saremo pronti anche perché non abbiamo smesso un giorno la nostra attività di ricerca e di produzione per accompagnare i trend di mercato e, se possibile, per suggerirne di nuovi”.
Pare proprio che non dovremo aspettare troppo: gli organizzatori del Salone del Mobile di Milano hanno anticipato che – pandemie permettendo – già nel 2022 si torna alla tradizionale calendarizzazione di primavera, ed è quindi già tempo di programmare nuovi prodotti, nuove strategie commerciali, nuove sinergie, mettendo a frutto i lunghi mesi di studio e di preparazione del 2020 e del 2021.