In vista dell’appuntamento con il Salone del Mobile 2023 abbiamo discusso di nuove tendenze nell’arredobagno con Byung Soo Zocchi, designer italo-coreano fondatore di Blackspace, che da oltre 30 anni contribuisce al successo di importanti brand del design made in Italy, curando originali allestimenti, strumenti di comunicazione ed elementi di immagine coordinata.
Negli ultimi 20 anni l’ambiente bagno è stato caratterizzato da una costante evoluzione che ha coinvolto forme, colori e materiali, lavorando in modo particolare su linee essenziali degli arredi e sulla sottrazione di elementi di dettaglio come maniglie e cerniere, rese sempre più nascoste e invisibili. “Questa tendenza ha oggi raggiunto la sua maturità – ha commentato Byung Soo Zocchi – e siamo testimoni di un cambiamento che interessa soprattutto texture e materiali che architetti e progettisti hanno oggi a disposizione come marmo, pietra, pannelli truciolari o in MDF (Medium Density Fiberboard), cemento, resine e legno. Grazie a innovazione e ricerca nei trattamenti superficiali tutti questi materiali amplificano le possibilità creative nel design d’interni che oggi può spaziare tra effetti graffiati, satinati, linee geometriche e altri elementi che trasformano l’ambiente bagno in un’esperienza multisensoriale in coerenza e relazione con il resto della casa”. Il coinvolgimento della vista, ha aggiunto il fondatore di Blackspace, passa ovviamente anche dai colori: “ciclicamente i colori hanno sempre connotato stili e tendenze del design di interni, passando dall’optical degli anni ’60 ai colori accesi degli anni ’70 e ’80, lasciando poi progressivamente spazio al non-colore e al less is more degli anni ’90 e primi 2000. Oggi il colore torna protagonista grazie proprio ai trattamenti superficiali sui materiali, ma in una dimensione sempre più naturale, con nuances che richiamano le terre, la vegetazione, la pietra viva, il cielo e l’acqua, dando l’addio ai colori più accesi o alle tinte pastello che hanno tenuto banco nell’ultimo decennio”.
Quanto è trendy il box-doccia
I colori e i trattamenti superficiali riguardano certamente anche il box-doccia, il cui ruolo all’interno del bagno e nelle case degli italiani si è trasformato, nel giro di mezzo secolo, da ambiente di servizio a spazio relax e benessere. Decine di edizioni del Salone del Mobile di Milano hanno raccontato e documentato questa profonda trasformazione, mettendo in evidenza un percorso di ricerca che propone oggi linee e materiali di alta qualità come acciaio e vetro, valorizzati e resi più versatili nei progetti di arredo grazie appunto alle finiture. “I prodotti di arredo-bagno e i box-doccia di fascia alta – ha puntualizzato Zocchi – si differenziano soprattutto per la qualità dei materiali di tutte le sue componenti e per le misure del box, partendo dal piatto doccia e passando per i profili, rigorosamente in acciaio inox, e le pareti in vetro temprato. Si tratta di materiali che mettono d’accordo l’estetica con la funzionalità ma apprezzati anche per la loro lunga durata. Le finiture galvaniche dei profili allargano però anche il ventaglio di possibilità di lavorare sulle tendenze più cool, prendendo magari spunto da altri settori come l’automotive, il fashion o l’information technology, misurandosi quindi con l’effetto ruggine, il rame, il carbon look, spostando il limite dei progetti sempre un po’ più in là”.
Arredo-bagno made in Italy
Così come nei settori sopracitati, anche per l’arredo-bagno il made in Italy detta tendenza a livello internazionale. Il nostro Paese infatti funge da promotore di nuovi trend che vengono poi ripresi dalle grandi aziende estere. “Nonostante il mercato italiano sia di piccole dimensioni – ha concluso il fondatore di Blackspace – nella mia esperienza ho potuto notare che grandi aziende italiane del settore come Antonio Lupi, Boffi, Rifra si confermano tra i principali promotori delle trasformazioni estetiche e funzionali anche al di fuori dei nostri confini. Questo successo dipende senz’altro dalle abilità progettuali e immaginative dei miei colleghi designer, ma anche dalla capacità delle nostre aziende di investire nello sviluppo di nuovi prodotti e nuove tecnologie da mettere a disposizione dei progetti. D’altra parte, a differenza delle logiche costruttive in Asia e nelle Americhe dove bagno e cucina vengono spesso forniti già semi-arredati, ogni abitazione italiana è un caso a sé, personalizzata per i suoi abitanti, diventando una vera e propria palestra per i designer di interni che possono sperimentare e spaziare tra soluzioni, arredi, luci e disposizione degli spazi, mettendo d’accordo la loro sensibilità con le esigenze dei clienti. Questa dimensione sartoriale rappresenta dunque una grande sfida e un decisivo vantaggio allo stesso tempo”.
PH Tommaso Sartori