Sembra facile ma non lo è. Il connubio tra design e box-doccia è difficile da realizzare, ma non impossibile… Scopriamo qui le difficoltà che si possono riscontrare quando si progetta un box-doccia, quali sono gli elementi chiave su cui poter giocare, e come nascono le collezioni.
Un bagno può presentare conformazioni e caratteristiche diverse, come ad esempio un muro leggermente storto oppure una lieve pendenza. Per questo, la cabina doccia è un elemento di arredo bagno che deve essere modulabile e progettato per adattarsi al layout della stanza, compensando così eventuali problematiche. E proprio questa è la principale ragione che si cela dietro alla difficoltà di ideare design innovativi per i box-doccia.
Negli anni tanti designer professionisti ci hanno provato, da Citterio a Iosa Ghini, passando per Palomba, Lissoni e altri, ma in realtà, rivoluzionare il design di un box-doccia è molto complicato. Quello che si può certamente fare è però stato fatto, ovvero lavorare sui dettagli, nel rispetto delle norme di sicurezza per quanto riguarda il tipo di vetro e gli spessori, ma con diverse soluzioni che dai primi anni 2000 hanno cominciato a caratterizzare i diversi prodotti, spostando l’attenzione dalla mera funzionalità ad un miglioramento dell’estetica. Si è passati dalla realizzazione di un box-doccia singolo che rispondesse ad esigenze di spazio e di tenuta dell’acqua, a vere e proprie collezioni caratterizzate da precise caratteristiche come le tipologie di apertura (walk-in, anta, scorrevole, soffietto) o finiture tecniche come particolari profili, giunture, angoli, cerniere o maniglie, che rendono ogni collezione diversa dalle altre e adattabile ad ogni progetto di finiture di interni. Nel caso dell’azienda BianchiFontana i suoi clienti hanno la possibilità di scegliere fra sei collezioni (Even, Nubian, Duna, Vela, Oasi e Top), ognuna delle quali presenta diverse combinazioni di elementi e può essere adattata alle esigenze di layout del bagno.
Le attività di ricerca e progettazione che danno vita alle collezioni sono svolte all’interno dell’azienda, cercando di ascoltare le tendenze del mercato e le richieste degli architetti. Per esempio, ci hanno fatto sapere dall’azienda, negli ultimi tempi sono aumentate le richieste di box-doccia in stile inglese, con linee serigrafate sul vetro a formare una rete di quadrati di uguali dimensioni, e BianchiFontana si è attrezzata per inserire questa possibilità in alcune collezioni.
Grazie all’expertise maturata negli anni nell’ambito della costruzione di box-doccia sia ad uso privato che per yacht e hotel, l’azienda bolognese è poi riuscita ad adattare i suoi modelli a contesti quanto meno sfidanti, come può esserlo per esempio la città di Venezia. Qui le case, e di conseguenza gli elementi di arredo-bagno, si confrontano da sempre con salsedine, acqua di mare, umidità, spazi piccoli e irregolari, cercando però una coerenza dialettica con un contesto estetico di estrema bellezza come quello della città lagunare: riuscire a proporre box-doccia perfetti per le architetture veneziane, che siano case private, suite d’hotel o committenti pubblici, è una sfida che BianchiFontana ha già vinto. Non è forse l’essenza stessa del design mettere d’accordo estetica e funzionalità spostando sempre più in alto l’asticella della qualità?