Le ricostruzioni del palazzo di Cnosso a Creta, le dimore di Pompei e tante altre costruzioni del passato offrono una bella testimonianza di quanto colori e decorazioni di interni siano sempre stati molto graditi dalle popolazioni di ogni epoca e latitudine… accompagnandoci in un viaggio con la macchina del tempo nella decorazione di interni.
La passione dell’essere umano per i decori sulle pareti è sempre stata un elemento ricorrente e trasversale a tutte le culture e a tutte le epoche. Infatti, la ricerca dell’estetica e del bello ha sempre caratterizzato le principali attività artistiche dell’essere umano, dando vita a diverse fasi, scuole e correnti artistiche ma mantenendo sempre intatto l’apprezzamento per elementi decorativi, affreschi, dipinti e raffinate geometrie. Ripercorriamo quindi alcune fasi salienti dell’evoluzione delle decorazioni e di come l’estetica e le rappresentazioni siano cambiate nel corso degli anni.
Gli affreschi: dalla civiltà Minoica al Rinascimento
Tralasciando le decorazioni dei monumenti funebri e concentrandoci sui luoghi della vita quotidiana, fra i decori più importanti figurano quelli risalenti alla civiltà minoica, presente sull’isola di Creta tra il III e il I millennio a.C., che trovano massima espressione nelle raffigurazioni presenti sulle pareti del Palazzo di Cnosso. Qui i muri riportavano scene di vita quotidiana, natura, animali come delfini e tori, e divinità. I colori sono tipicamente naturali, dal rosso mattone all’azzurro del mare, tutti colori che trovavano armonia con l’ambiente dell’isola.
L’importanza delle decorazioni viene esaltata anche in epoca Romana, periodo a cui risalgono i celebri affreschi di Pompei. Tutte le case della cittadina partenopea erano affrescate indipendentemente dal ceto sociale e dal rango delle famiglie che vi abitavano, a dimostrazione del fatto che l’arte e le decorazioni giocavano un ruolo centrale nella quotidianità degli abitanti delle città dell’epoca.
Un altro periodo che ha puntato molto sul potere degli affreschi è stato senza dubbio il Rinascimento, periodo di grandi artisti come Michelangelo, Leonardo Da Vinci e Raffaello. Durante questo periodo i soggetti prescelti erano per lo più figure umane, con un occhio sempre molto attento alla prospettiva per rendere le rappresentazioni più realistiche. Nel corso dei secoli, le decorazioni di interni si sono poi evolute stilisticamente con l’obiettivo di rendere sempre più accoglienti e gradevoli gli edifici e le stanze, bagno compreso.
Arredamento Liberty, Pop Art e riscoperta della natura
Durante il XIX secolo, ha preso invece piede lo stile Liberty o Art Nouveau, caratterizzato da linee curve e sinuose, nonché da un richiamo alla natura e agli elementi floreali e vegetali. Questo stile si contraddistingue però anche per il tipo di materiali utilizzati, introducendo un largo utilizzo di ferro, vetro e cemento.
A irrompere sulla scena delle decorazioni di interni, in contrasto con gli scenari di distruzione e il grigio del periodo delle guerre mondiali, è arrivata poi la Pop Art, con i suoi colori accesi e vivaci che caratterizzavano rappresentazioni e figure ispirate allo stile dei fumetti e delle pubblicità, per un rispolvero della cultura di massa e dell’immaginario popolare come fonte di ispirazione. Sempre negli stessi anni si ricercavano anche effetti ottici e psichedelici che hanno portato a un utilizzo esagerato del colore e alle geometrie optical degli anni ’70.
Oggi la tendenza sembra essere mutata nuovamente, e i colori accesi, che avevano a loro volta rimpiazzato il minimalismo black and white dei primi anni 2000, lasciano spazio a un ritorno alla natura, elemento sempre più anelato a causa di una quotidianità costretta tra casa e ufficio. Secondo gli architetti e gli esperti del settore, si sta tornando a un utilizzo sempre più consistente di materiali naturali come resine, marmo e pietra abbinati a nuances che richiamano i colori naturali della terra, della vegetazione e dell’acqua confermando un rinnovato interesse per l’ambiente e la ciclicità della moda e del design.
