Il costo delle materie prime e i tempi di fornitura dei materiali d’acquisto hanno registrato aumenti importanti. Muoversi sul mercato per un’azienda è oggi sempre più complicato e l’unica certezza è che accontentare distributori e clienti si configura come la sfida del presente
Con Alberto Bianchi, amministratore delegato di BianchiFontana, azienda bolognese produttrice di box-doccia in acciaio e vetro, abbiamo provato a fare il punto della situazione cercando di capire come le imprese si stiano muovendo per prevenire e contenere il disagio dovuto alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, sia per quanto riguarda i tempi, sia per i consistenti aumenti nei costi.
Com’è cambiato il mercato e quali sfide si prospettano per il futuro?
Credo che il 2022, almeno per la prima parte, non sarà molto diverso dal 2021, un anno strano e turbolento che ha vissuto una forte ripresa, funzionale a ripianare una parte delle perdite dell’anno precedente, ma caratterizzato soprattutto dalle grandi difficoltà nel reperire in tempi e costi certi le materie prime necessarie per il nostro lavoro. Non si era mai visto un aumento dei costi del 100% in un anno, e questo aumento si ripercuote sui nostri listini e sulle strategie commerciali, così come gli effetti della pandemia hanno influito sulla produttività e sui tempi di consegna. In alcuni Paesi la vaccinazione di massa ha migliorato le cose ma a livello globale l’emergenza non è rientrata, con una grande dose di incertezza sul mercato.
BianchiFontana come ha risposto a questa situazione?
La nostra azienda, come la maggior parte delle imprese di questo settore (ma non solo), ha risentito della situazione. Siamo stati costretti a ritoccare due volte nello stesso anno i prezzi di listino (non era mai accaduto prima!) ma abbiamo cercato di applicare incrementi percentuali leggermente inferiori al mercato grazie ad un accurato controllo di gestione e alla consolidata esperienza nel nostro settore. Gli aumenti hanno avuto conseguenze soprattutto sui prodotti della fascia più economica dove, la difficoltà nel reperire le materie prime e gli aumenti esponenziali dei costi, non hanno consentito di applicare quelle economie di scala necessarie alla sostenibilità economica di una produzione consistente in fatto di numeri. Per questo ci siamo concentrati su una dimensione che ci è più congeniale, ovvero quella dei box-doccia di fascia alta, con un alto livello di personalizzazione e di cura del dettaglio (soprattutto nei comparti yacht e hotellerie), e dove si producono meno pezzi ma con una migliore marginalità. In questo settore il problema principale riguarda piuttosto il rispetto delle scadenze e delle tempistiche che, a causa dei problemi di approvvigionamento, oggi è difficile garantire.
A questo proposito, quali sono le strategie che adottate come azienda?
Cerchiamo innanzitutto di avere canali di approvvigionamento diversificati e di fare scorta di materiali per non rischiare di rimanere scoperti e di non soddisfare gli ordini. Nei nostri magazzini abbiamo la possibilità di fare stock delle lastre di vetro e di acciaio che ci arrivano da fornitori con cui collaboriamo da lunga data e con cui abbiamo instaurato rapporti di partnership molto stretti che ci permettono di lavorare “in rete” per contrastare insieme le difficoltà del mercato e il cambio continuo degli scenari. Ne è un esempio un nostro fornitore di vetro con sede ad Avezzano con cui abbiamo costruito un rapporto commerciale e di fiducia che dura da circa 30 anni supportandoci a vicenda. A tutto questo si aggiungono l’attività di meticolosa pianificazione dei lavori, nonché l’attento controllo di gestione a cui facevo riferimento prima: attività che ci hanno consentito di assorbire l’urto e di mantenere il nostro posizionamento sul mercato.
