Un viaggio al Salone del Mobile di Milano (8-13 aprile), tra novità e ispirazione, in compagnia di Alberto Bianchi, CEO di B&F Design, azienda artigiana di Bologna, attiva da oltre mezzo secolo nel settore dei box-doccia per la casa, lo yacht e l’hotel.
Il Salone del Mobile di Milano con tutto il corollario del Fuori Salone (quasi 900 eventi a tema “design” in giro per la città) non è solo una fiera, ma un vero e proprio hub di innovazione e creatività. Con oltre 307.000 visitatori da 181 paesi, 2.000 aziende espositrici, una storia che supera le 60 edizioni, e un indotto economico da 250 milioni di euro, questo evento rappresenta il cuore pulsante del design internazionale. Ogni anno, architetti, designer e professionisti del settore si riuniscono per scoprire nuove tendenze e tecnologie, fare networking e lasciarsi ispirare. Tra loro c’è Alberto Bianchi di B&F Design, azienda artigianale specializzata nella realizzazione di box-doccia su misura in vetro e acciaio per residenze di lusso, SPA, yacht e hotel. Pur non esponendo, il Salone è per lui un appuntamento imperdibile.
Ma cosa significa per lei visitare il Salone del Mobile di Milano?
È un’esperienza unica. Il Salone non è solo una fiera, è un punto d’incontro tra eccellenza, innovazione e ricerca. Per chi, come me, lavora nel settore dell’arredamento e del design, essere qui significa avere un accesso privilegiato alle tendenze del momento e potersi confrontare con le realtà più prestigiose.
Perché è importante essere qui fisicamente?
Senza dubbio per la possibilità di toccare con mano le nuove soluzioni per il settore del lusso. La cura dei dettagli, i materiali innovativi, le tecnologie applicate all’arredobagno e al benessere sono elementi che osservo con particolare attenzione. Inoltre, mi affascina vedere come i grandi brand interpretano la personalizzazione e il su misura, che sono i pilastri del mio lavoro.
In che modo la visita al Salone influenza la sua attività?
È una fonte di ispirazione continua. Ogni anno torno con nuove idee da sviluppare, materiali da testare e soluzioni da proporre ai miei clienti. Il Salone è anche un’opportunità di aggiornamento: ascoltare le presentazioni delle aziende leader e confrontarsi con designer di fama internazionale permette di avere una visione chiara di dove sta andando il mercato.
Quali sono le tendenze che ha individuato in questa edizione?
Sicuramente il ritorno a materiali naturali e sostenibili, ma con un tocco di innovazione. Vetro strutturato, acciai trattati con finiture particolari e nuove tecnologie per il comfort e la sicurezza sono protagonisti. Anche l’approccio alla personalizzazione sta evolvendo: sempre più aziende propongono soluzioni flessibili e modulari, perfette per ambienti esclusivi come yacht e hotel di lusso.
C’è uno stand o un’azienda che l’ha colpita particolarmente?
Per vedere l’eccellenza del settore dovremo aspettare il 2026 con il focus preciso del Salone del Bagno ma, senza fare nomi e soprattutto in alcuni allestimenti del “Fuori Salone”, ho notato che alcuni brand stanno sviluppando box-doccia e spazi wellness integrati con tecnologie che migliorano l’esperienza dell’utente, come cromoterapia avanzata e sistemi di sanificazione automatica. Sono innovazioni che dobbiamo tenere presente quando progettiamo le nostre collezioni.
Quanto è importante il networking in un evento come il Salone?
Fondamentale. Qui si ha la possibilità di incontrare progettisti, architetti e buyer da tutto il mondo. Le connessioni che si creano possono trasformarsi in collaborazioni future. Non esporre non significa essere esclusi dal gioco: essere presenti come visitatori consente comunque di allargare la rete di contatti e di farsi conoscere.
Qual è, secondo lei, il valore aggiunto del Salone rispetto ad altre fiere internazionali?
Il Salone del Mobile ha un prestigio unico. È l’evento che detta le regole del design a livello globale. Milano, poi, ha un ecosistema perfetto: oltre alla fiera, tutta la città vive il Fuori Salone e la Design Week, con esposizioni ed eventi che trasformano ogni angolo in un laboratorio di creatività. Non sottovaluterei poi che proprio qui in Lombardia c’è una straordinaria concentrazione di sapere: dalla teoria del Politecnico all’abilità manuale delle aziende artigiane, una vera e propria fonte di ispirazione per me.
Tornerà anche il prossimo anno?
Cerco di non mancare mai, ogni edizione porta nuove idee e stimoli per migliorare il proprio lavoro. Per chi opera nel settore dell’arredo e del design, il Salone del Mobile non è solo una fiera, ma un appuntamento da non perdere per scoprire nuove tendenze, creare connessioni e alimentare la creatività. Nel 2026 tornerà anche il focus sul Bagno e sarà ancora più importante essere qui.