Idealmente la doccia è sinonimo di relax, ma se il box-doccia potesse parlare sarebbe lo stesso? Probabilmente no. Ecco come ce lo siamo immaginati…
Avete mai pensato a cosa direbbe il box-doccia che avete decorato con tanto amore, se un giorno decidesse di parlare? Niente frasi di conforto o consigli zen: conoscendolo, sarebbe piuttosto caustico. Immaginate di aprire l’acqua e sentirvi accogliere da un secco: «Ti lavi? Finalmente!». Non proprio la carezza mattutina che vi aspettavate, ma in fondo chi meglio di lui sa quante volte avete rimandato la doccia con scuse improbabili della serie “ma tanto non ho sudato”. Stizziti provate a chiudere il getto d’acqua per farlo tacere ma appena lo riaprite la tiritera continua, quindi, sconsolati, vi arrendete e continuate a insaponarvi.
Proprio mentre siete ricoperti da una nuvola di schiuma, parte la vostra immancabile performance canora e, puntuale come un critico musicale implacabile, il box borbotta: «Senti Freddie Mercury dei poveri, la smetti di assordarmi con queste canzoni che canti? Sei stonato come una campana!». Altro che giudici televisivi: qui il verdetto è spietato e senza possibilità di essere salvati dal televoto.
Pensate allora di rifugiarvi nei vostri pensieri, ma neanche lì siete al sicuro. Tra il vapore e la schiuma, la voce sarcastica vi stuzzica: «Ancora che rimugini su quel litigio avvenuto nel 1800?». Tocca ammetterlo: il box ha ragione, siete campioni nel riesumare vecchie questioni come se fossero appena successe.
E non crediate che si limiti a intervenire acidamente sulle vostre manie emotive. «Piano piano, Caparezza, troppo shampoo! Poi mi intasi con tutti quei capelli che ti cadono», vi rimprovera mentre l’acqua scorre. Conoscendo la situazione dello scarico, c’è poco da ribattere. Infine, il colpo basso, una vera e propria accusa di negligenza: «Magari lo togliamo un po’ di calcare ogni tanto?». E come dargli torto, ormai i sedimenti depositati in mesi e mesi sono diventati impossibili da ignorare anche chiudendo gli occhi sotto il getto d’acqua.
Alla fine, uscite dall’acqua un po’ pungolati ma anche divertiti. E proprio mentre state per afferrare l’asciugamano, con voce inaspettatamente più morbida, il box-doccia prende la parola un’ultima volta: «Oh, comunque… bravo. Hai fatto la doccia. Hai scelto di prenderti cura di te. Non è poco, sai? Adesso vai là fuori e affronta il mondo. A testa alta, anche coi capelli bagnati. E se ti serve una ricarica (misto a qualche acida osservazione) … sai dove trovarmi».
Eh già. Perché se davvero il box-doccia potesse parlare, forse non si limiterebbe a giudicare. Forse, sotto sotto, sarebbe il vostro più severo… ma anche più fedele coach-motivazionale.
Soprattutto se fosse un box firmato Bianchi & Fontana.